Designer Drugs: Ecstasy o MDMA e le Altre Droghe di Laboratorio

Le nuove droghe sintetizzate in laboratorio sono chiamate designer drugs oppure "research chemicals" e tutte designate con una sigla (MDMA - A2 - DET - DMHP - DMT - DOB - DOET - MBDB - MDA - MDE - MDEA - MMDA - PCE - PCPY - PMA - PHP - TMA - TMA-2 - STP e così via) e sono delle copie, ossia delle riformulazioni di sostanze catalogate come illegali.

Un nome di fantasia (ossia il “marchio commerciale”) viene loro assegnato solo quando cominciano ad essere diffuse sul mercato con prospettive di guadagno interessanti per produttori e spacciatori. Accadde così che l’ MDMA un giorno venne chiamata “Ecstasy”.

Queste droghe si presentano sotto forma di pastiglie colorate e con sovrimpressi dei marchi accattivanti o disegnini che ne forniscono un’immagine meno pericolosa. Chi le assume ricerca in esse un effetto stimolante, allucinogeno oppure psicoattivo. L’aspetto più preoccupante è costituito dal punto di vista degli ignari o incoscienti assuntori di queste sostanze: di esse dicono che sono degli stimolanti per il corpo e per lo spirito, addirittura cercano di farle passare come un sostegno chimico per le elevate prestazioni che la nostra società esigerebbe.

Le maggiori vittime di queste droghe sono i giovani, che vengono letteralmente bombardati di dati falsi al riguardo, da parte di persone che sanno bene che si tratta di sostanze pericolosissime, costruite in laboratorio unicamente per aggirare un ostacolo legale allo spaccio di sostanze dichiarate illegali e pericolose per la salute.

Altri aspetti poco conosciuti delle designer drugs (ossia dell’ ecstasy o MDMA e le altre droghe di laboratorio) – ma non meno preoccupanti – riguardano:

  1. la loro qualità, quasi sempre pessima, perché fabbricate in laboratori clandestini,

  2. la mancanza quasi totale di conoscenza delle molecole,

  3. il fatto che nelle designer drugs non si sa mai con esattezza cosa ci sia dentro,

  4. il fatto che non se ne conosce la dose,

  5. il fatto che nessuno ha la certezza che le designer drugs siano solo dei succedanei o dei surrogati della droga a cui sono ispirate,

  6. il fatto che queste sostanze potrebbero essere molto più tossiche, oltre che più potenti delle droghe imitate (ossia una roulette russa!).

Tutto quello che si sa di queste droghe è basato sulle esperienze personali di quelle poche persone che le hanno sperimentate, e comunque per un periodo di tempo molto limitato.

Nessuno ha studiato scientificamente le loro proprietà farmacologiche e/o tossicologiche, né ha fatto approfondite ricerche sui loro effetti, sui danni collaterali immediati, sui danni collaterali a breve e/o lungo termine provocati da queste sostanze.

Il consumo di queste droghe, pertanto, comporta dei rischi enormemente maggiori rispetto a quelli derivanti dall'assunzione della droga che si è cercato di copiare: gli effetti ed i danni delle designer drugs (come l’ecstasy o MDMA e le altre droghe di laboratorio) si possono riscontrare nelle astanterie degli ospedali nelle notti dei fine-settimana.

Designer Drugs

Sostanze Ecstasy Simili

4-MTA – La sostanza 4-MTA è una cosiddetta “ecstasy like”, ossia simile all’ecstasy o MDMA. È recentemente apparsa in forma di pillola sui mercati clandestini della droga tedeschi, francesi, spagnoli ed italiani. I suoi nomi “da strada” sono Killer E, S5 e Flatliner. I suoi effetti entactogeni risultano molto superiori rispetto a quelli dell’MDMA e ciò la rende una droga molto diffusa e pericolosa. È stata, infatti, responsabile di numerosi decessi avvenuti verso la fine degli anni ’90.

DET – (N,N-dietiltriptamina) 3-[2-(dietilamino)etil]indolo – È una sostanza di derivazione sintetica con effetti del tutto simili a quelli del DMT. Viene assunta oralmente e già a basso dosaggio è in grado di procurare effetti psichedelici. L'Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Sanità ha inserito il DET nella Tabella I annessa al T.U. 309/90 con il D.M. 23 agosto 1977 - G.U. n. 242 del 6 settembre 1977.

DMT – È una sostanza non molto conosciuta. Si tratta di dimetiltriptamina, una sostanza psichedelica di sintesi analoga dell'alcaloide triptamina. È inserita tra le sostanze psicotrope di tipo semisintetico perché l'omonima "droga di strada", attualmente presente sul mercato, è preparata in laboratorio attraverso la sintesi di alcuni composti estrattivi di origine vegetale.

DMHP – dimetileptiltetraidrocannabinolo - (1-idrossi-3(1,2-dimetileptil)-7,8,9,10-tetraidro-6,6,9-trimetil-6H-dibenzo[b,d]pirano) - 3-(1,2-dimetileptil)-7,8,9,10-tetraidro-6,6,9-trimetil-6H-dibenzo [b,d]piran-1-olo

DOB - Sostanza riconducibile per alcuni aspetti alla categoria delle amfetamine psicoattive che si caratterizza per un effetto ampiamente allucinogeno e di imprevedibile durata. Pare che il suo potenziale psichedelico superi di ben duecento volte quello della mescalina. Si trova sotto forma di compresse e in polvere ma è sovente rinvenuta impregnata su carta e piccoli francobolli. Il Ministero della Sanità, Ufficio Centrale Stupefacenti, con il D.M. 12 dicembre 1985 - G.U. n. 3 del 4 gennaio 1986, l'ha inserita nella Tabella I prevista dall'art. 13 del T.U. 309/90 al pari dei più noti e pericolosi allucinogeni di sintesi.

DOET – Sostanza allucinogena e stimolante lanciata sul mercato clandestino nel 1970 contemporaneamente al DOM. Il suo potenziale psichedelico supera di ben cento volte quello della mescalina. In Italia è stata dichiarata fuorilegge con il D.M. 1° ottobre 1988 - G.U. n. 266 del 12 novembre 1988 - del Ministero della Sanità, Ufficio Centrale Stupefacenti, inserendola nella Tabella I prevista dall'art. 13 del T.U. 309/90.

DOM o STP – E’ storicamente il più importante tra gli allucinogeni di laboratorio. Si tratta di una molecola di sintesi derivante da elaborazioni sulla struttura di base della mescalina e dell'amfetamina così chiamata per compressione del suo nome chimico completo: dimetossi-4-metilamfetamina. Nello slang americano, è individuabile anche con l'abbreviazione "STP".

PCP o Fenciclidina – è una sostanza allucinogena di sintesi a base di piperidina, il principale precursore di alcune droghe particolarmente diffusa negli anni Settanta e Ottanta, soprattutto negli Stati Uniti. Killer weed è uno dei nomi con cui viene indicata questa sostanza allucinogena di provenienza chimica detta fenciclidina, meglio conosciuta come PCP (“polvere d’angelo” o "angel dust", "crystal", "embalming fluid", "rocket fuel", "supergras").

PCE e PHP – sono sostanze analoghe di sintesi del PCP, sempre ad effetto allucinogeno, largamente impiegate come sostanza d'abuso. Vengono spesso spacciate per mescalina o LSD.

TMA – è (34,5 trimetossi-amfetamina) omologo di sintesi della mescalina rispetto alla quale sprigiona un potenziale allucinogeno due volte superiore. Il dosaggio efficace è pari a 160-200 mg.


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